venerdì 30 ottobre 2015

Lettera agli Zombi 2015

Come ogni anno si avvicina il falso Halloween stregonesco e occultista inventato di sana pianta negli anni ’70. La parola Halloween in inglese sincopato significa letteralmente “Vigilia di tutti i santi”. Ovvero l’albeggiare della luce che schianta le tenebre. Non si tratta del compleanno di satana, per i satanisti. Non si tratta della notte delle streghe in cui ogni evocazione di potere verrà esaudita. Non si tratta della notte in cui Lucifero ci inizia ai suoi poteri “energetici”, per i newagers. Non si tratta di un carnevale macabro in cui dissacrare il ricordo dei defunti, irridere la sacralità della morte, dissacrare l’importanza delle domande fondamentali della vita (chi sono? da dove vengo? dove vado?) e per la trasgressione esoterica. Halloween, negli Stati Uniti è stato svuotato di luce dai protestanti che nell’eresia “condizionalista” – l’assenza della “comunione dei santi” – nella fobia disperante della solitudine dell’uomo non più accompagnato e sostenuto dalle anime beate, hanno riaperto alle porte al “revenants” pagano: il ritorno dei morti per vendicarsi. Negli anni ’70 la “Chiesa di Satana” di Antony La Vey mediante agganci hollywoodiani ha contribuito con altri esoteristi a indirizzarlo verso una trasformazione “horror”, ispirando la saga dei film del serial killer Michael Myers che nella notte di Halloween uccide in modo efferato, spinto dalle forze infernali, tutta la sua famiglia. Bella festa! Allora il falso “Halloween” post anni ‘70 è una demonopedagogia che mischia il gioco “macabro” ai riti esoterici veri, perché l’occultismo venga praticato per gioco, visto erroneamente come “fuoco che non brucia”! In realtà in questa festa celtico-cristiana è sempre stato festeggiato gioiosamente l’attesa dei propri defunti che nella “comunione dei santi” venivano – per i celti dal regno dei morti oltreoceano di Tir Nan Og, per i cristiani da Cielo - mediante la preghiera, a sorreggere i loro famigliari in un tempo difficile, l’inverno, dove molti sarebbero morti di freddo e di fame. Tant’è che qui in Romagna dove abbiamo avuto anche la presenza dei celti ne abbiamo conservato anche alcune usanze tipiche: 1)accogliere gioiosamente gli antenati defunti alzandosi presto nella notte di Ognissanti; 2)mettendo le lenzuola nuove per accoglierli perché dovevano riposare bene dopo il lungo viaggio; 3)preparare piatti speciali per i “morti” pieni di calorie per rifocillarsi del lungo viaggio; 4)”la carità di murt” in cui i poveri andavano di casa in casa ricevendo cibo; 5)la tradizione di mettere una candela dentro una rapa o zucca per farne una lanterna, simbolo gioioso della resurrezione di Cristo, per permettere ai nostri defunti di fare con noi “comunione dei santi”. E il Giudizio di Dio è chiaro: “gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce perché le loro opere erano malvagie” (Gv.3,19). Il partecipare anche passivamente alle opere infruttuose delle tenebre non ci preserva dal pericolo di esserne ammalorati. E i mali spirituali sono lunghi e dolorosi, molto più devastanti dei mali fisici. Se il nostro cuore è attirato dalle tenebre forse è perché è troppo tempo che siamo lontani da Cristo-Luce. Buona festa di Halloween, buona festa della “veglia di tutti i santi”, la nostra festa!