Intervento di Mons. Tommaso Ghirelli, vescovo di Imola, a Dozza, domenica 16 marzo 2014, per la "Unità Pastorale" di Dozza-Toscanella-Montecatone: "Sia
l’assistenza a ricoverati e parenti del Centro riabilitativo, sia la ripresa
della vita parrocchiale a Monte Catone costituiscono la sfida più immediata per
la crescita della vostra unità pastorale. Ogni iniziativa deve avvenire nella
libertà, nel rispetto dei ritmi e delle priorità di ciascuna comunità, ma prima
di tutto nella consapevolezza di un certo grado di corresponsabilità da parte
di ciascuno. E’ da questa consapevolezza che partirà qualunque azione: sia essa
una preghiera, sia un momento della vita parrocchiale, sia l’incontro e l’accompagnamento
delle persone presenti temporaneamente per motivi di cura e assistenza. Tutti
ci sentiamo impotenti e sgomenti, di fronte alle gravi lesioni che nel Centro
di riabilitazione vengono curate, ma tutti possiamo fare qualcosa; se lo
facciamo insieme sarà più efficace e anche più gradito al Signore. Non
blocchiamoci aspettando che sia sempre un altro a dover risolvere un problema o
avviare un progetto: cominciamo a fare quelle piccole cose che sono alla nostra
portata. Comunichiamoci quel poco che
facciamo. La prima e più scontata tra le azioni del credente è la preghiera,
accompagnata dalla penitenza. Suggerisco quindi che un momento, un gesto
comunitario durante la
Quaresima sia dedicato dalla vostra Unità pastorale a Monte
Catone e possibilmente sia svolto lì". Ancora il Vescovo nell'intervento di domenica 2 marzo 2014 per il Vicariato (Montecatone, Toscanella, Dozza, Sesto Imolese, Balia, Sasso Morelli, Casola Canina, Chiusura, Giardino, S.Lorenzo, Ortodonico, Piratello, Sellustra, Valsellustra, Villa Serraglio, Pieve di Cantalupo): "Termino sottolineando l’impegno comune per Monte Catone:
dire comune non equivale a “di tutti e di nessuno”, ma a prospettare un ruolo,
un compito per ciascun abitante del Vicariato di Dozza. Il Centro riabilitativo
è talmente importante, per la qualità delle cure che vi si praticano, per la
gravità delle lesioni che vi si curano, soprattutto per la qualità delle
relazioni che vi si instaurano, che tutta la nostra Diocesi è coinvolta. Ancora
non ne abbiamo preso pienamente coscienza, perché è una responsabilità
esaltante ma anche pesante; il Vicariato di Dozza da parte sua è la prima area
del territorio diocesano ad esserne investita. La parrocchia nel cui territorio
si trova il Centro di Riabilitazione è piccola, ma in crescita e in fase di
trasformazione, da quando don Fabio Arlati con coraggio giovanile è succeduto
al compianto don Riccardo Zuffa. La sede parrocchiale si trova in posizione
privilegiata: a due passi dall’ospedale, sulla sommità di un poggio stupendo.
Appena saranno terminati i lavori di ristrutturazione, dovrà partire il
rilancio pastorale, con l’apporto di gruppi diversi; il sacerdote dovrà più che
altro accogliere, distribuire i compiti, armonizzare, animare. Non dubitate: ce
la farete, Monte Catone sarà il cuore pulsante del Vicariato, un cuore
sanguinante ma raggiante! Con questa fiducia, con questo sogno nella mente, vi
benedico e vi do appuntamento nelle vostre rispettive unità pastorali". Ringraziamo il Vescovo per queste bellessime parole e chediamo al Signore che Montecatone diventi il cuore pulsante del Vicariato ... per adesso, qui, non pervenuto! Terminiamo con le bellessime parole di san Gregorio Nazianzeno: "Perciò, o servi di Cristo, suoi fratelli e coeredi, se ritenete che la
mia parola meriti qualche attenzione, ascoltatemi: finché ci è dato di
farlo, visitiamo Cristo, curiamo Cristo, alimentiamo Cristo, vestiamo
Cristo, ospitiamo Cristo, onoriamo Cristo non solo con la nostra tavola,
come alcuni hanno fatto, né solo con gli unguenti, come Maria Maddalena, né
soltanto con il sepolcro, come Giuseppe d'Arimatea, né con le cose che
servono alla sepoltura, come Nicodemo, che amava Cristo solo per metà, e
neppure infine con l'oro, l'incenso e la mirra, come fecero, già prima di
questi nominati, i Magi. Ma, poiché il Signore di tutti vuole la
misericordia e non il sacrificio, e poiché la misericordia vale più di
migliaia di grassi agnelli, offriamogli appunto questa nei poveri e in
coloro che oggi sono avviliti fino a terra. Così quando ce ne andremo di
qui, verremo accolti negli eterni tabernacoli, nella comunione con Cristo
Signore, al quale sia gloria nei secoli. Amen". Carissimi cristiani imolesi, del vicariato o no, offriamo la Misericordia di Dio "a coloro che oggi sono avviliti fino a terra" e qui all'ospedale di Montecatone, abbondano!