lunedì 11 febbraio 2013

Tempo di Quaresima

Cari parocchiani, inizia la Quaresima. Si tratta di un "tempo di grazia" nel quale siamo invitati a tornare a Dio-Trinità mediante Gesù nella sua Chiesa Cattolica, unica via! Per tornare a Dio occorre rompere le catene del peccato che ci rendono schiavi dei demoni che sovraintendono alle nostre passioni disordinate e ci fanno erroneamente adorare la creatura al posto del Creatore. Preghiera, digiuno, penitenza, atti di carità verso i "piccoli" nonchè una tensione del cuore verso la Pasqua che quest'anno sarà il 31 marzo, sono le armi fondamentali per rinunciare al "nirvana" illusorio, delirio del sè e dell'egoismo idolatrico sul quale si è autofondato il mondo occidentale. Partendo da Voltaire - negreriero, antisemita violento padre del razzismo scientifico che ispirò il nazismo con Alfred Rosemberg e perseguitore del motto "schiacciate l'infame" che raccomandava di avere un "grande disprezzo per il genere umano" - padre della "Rivoluzione francese" e fondamento dell'attuale "Unione Europea", l'Europa si è sempre più massonizzata, comunistizzata e nazistificata, ingredienti del nuovo laicismo che è sempre "guanto di ferro" ma in "pugno di velluto". Un vero e proprio tentativo di strappare la fede in Cristo dai nostri cuori, fatti solo per Cristo. Chi c'è dietro le idologie che assolutizzano la creatura al posto del Creatore? Risponde San Paolo, "Essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato la creatura al posto del Creatore ... per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami ... e poichè hanno abbandonato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balia di una intelligenza depravata" (Rm.1,25-27) e san Giovanni aggiunge mediante "il Padre della menzogna, il diavolo" (Gv.8,44), Lucifero colui che volendo diventare "signore dei popoli ... per essere uguale a Dio" dice il profeta Isaia, così facendo si è autosprofondato nel non senso - la cratura senza il suo Creatore non trova senso eterno alla sua vita qutodiana - e nella disperazione, la creatura senza il Creatore non viene salvata dai suoi demoni. E quante persone che hanno problemi di malattie malefiche, in Quaresima, sentono un grande beneficio attraverso la rinuncia agli idoli - superbia, accidia, lussuria, ira, gola, invidia e avarizia - nel combattimento contro il "principe di questo mondo" (Gv.16,11), Satana. Ma occorre fare attenzione perchè tra le false vie dell'attivismo e del fideismo moralista - dice papa Benedetto XVI nel suo messaggio per la Quaresima del 2013 - il cristiano sceglie la forma più alta di carità, l'evangelizzazione perchè "l'annuncio di Cristo è il primo e principale fattore di sviluppo ...  le opere della carità non sono frutto principalmente dello sforzo umano, da cui trarre vanto ma nascono dalla stessa fede, di fatto testimoniando Cristo". Nella parte finale del messaggio, il Papa ritorna sui contenuti teologali del rapporto fede-carità. Ricorda che “la fede, dono e risposta, ci fa conoscere la verità di Cristo come Amore incarnato e crocifisso, piena e perfetta adesione alla volontà del Padre e infinita misericordia divina verso il prossimo”. Questa stessa fede “ci invita a guardare al futuro con la virtù della speranza, nell’attesa fiduciosa che la vittoria dell’amore di Cristo giunga alla sua pienezza”. E, sull’altro versante, “la carità ci fa entrare nell’amore di Dio manifestato in Cristo, ci fa aderire in modo personale ed esistenziale al donarsi totale e senza riserve di Gesù al Padre e ai fratelli”. Il messaggio quindi richiama ogni credente a interrogarsi se la propria fede sia davvero “orientata alla carità” e se “si rivela genuina”, cioè se si traduce in opere concrete. In questo senso Benedetto XVI definisce la carità “compimento di tutte le virtù”. A questo proposito la Parrocchia di San Biagio in Montecatone propone ai cristiani di Imola il servizio di evangelizzazione presso l'ospedale di Montecatone ed inoltre ha deciso di proporre alla Diocesi di finanziare una casa di accoglienza presso la Canonica con 10 posti letto. Unire fede e carità è essenziale perchè il messaggio evangelico si incarni non solo nella nostra comunità parrocchiali ma anche nei cristiani imolesi. Non possiamo pensare che basti la comunione domenicale e la confessione mensile - anche se tanti presunti cristiani omettono anche questo - ma occorre essere mattone vivo della Chiesa Cattolica, corpo di Cristo, confidente in Gesù in tutti gli aspetti della propria vita: intelligenza, volontà e affettività. Un cristiano che non si sforza, vivendo in grazia di Dio, di mettere in pratica i Comandamenti di Dio, non è un cristiano. Un cristiano che pensa secondo il mondo, pensa secondo Satana, non è un cristiano. Un cristiano che non combatte il male in tutte le sue forme non è un "figlio della luce", non è un cristiano. Un cristiano che mette le convenienze politiche, economiche e personali prima della "volontà di Dio" non è un cristiano. Un cristiano che si lascia abbindolare dalla campagna diffamatoria laicista contro al Chiesa Cattololica, iniziata con l'anglicano Enrico VIII, non è un cristiano. Inizia la Quaresima, tempo di grazia, chiediamo al Signore la grazia di rinunciare a qualcuno dei nostri idoli e delle nostre false sicurezze nonchè ai demoni che ad essi sovrintendono. "E' necessario che il Vangelo venga predicato a tutte le genti" (Mc.13,10). La "necessità" è l'evangelizzazione. Senza Cristo non c'è ne presente, ne futuro, ne vita eterna. La crisi che viviamo, destinata ad aumentare in modo tragico anche in Italia con il pericolo di una guerra civile, è frutto della scristianizzazione dell'occidente laicista che pone al centro l'individuo assolutizzato nella sua egolatria, volontà di potenza, figlio della Rivoluzione francese massonica che ha nel motto volteriano "schiacciate l'infame" e nel "disprezzo verso il genere umano" la caretteristica dell'occidente postmoderno e postcristiano: l'idolatria del potere!

don Fabio Arlati