Cum lavat manus dicat: | Lavandosi le mani domanda a Dio la purezza. |
Da, Dómine, virtútem mánibus meis ad abstergéndam omnem máculam; ut sine pollutióne mentis et córporis váleam tibi servíre. | Concedimi, Signore, la tua grazia perché ti possa servire non solo con mani pulite, ma anche con purezza di mente e di corpo. |
Ad Amictum, dum ponitur super caput, dicat: | L’amitto significa l’elmo della salvezza (cfr. Ef 6,17) e difende il sacerdote contro il demonio. |
Impóne, Dómine, cápiti meo gáleam salútis, ad expugnándos diabólicos incúrsus. | Metti, o Signore, sulla mia testa l’elmo della salvezza per vincere gli assalti del demonio. |
Ad Albam, dum ea induitur: | Il camice ricorda la veste resa bianca nel sangue dell’Agnello di cui sono rivestiti gli eletti, cfr. Apoc 7,13-14. |
Deálba me, Dómine, et munda cor meum; ut, in Sánguine Agni dealbátus, gáudiis pérfruar sempitérnis. | Rivestimi di bianco, Signore, e purifica il mio cuore, affinché lavato nel sangue dell’Agnello, io goda dei gaudi eterni. |
Ad Cingulum, dum se cingit: | Il cingolo significa la castità sacerdotale. |
Praecínge me, Dómine, cíngulo puritátis, et exstíngue in lumbis meis humórem libídinis; ut máneat in me virtus continéntiae et castitátis. | Cingimi, Signore, con il cingolo della purezza ed estingui nel mio corpo l’ardore della concupiscenza, affinché in me abiti la virtù della continenza e della castità. |
Ad Manipulum, dum imponitur brachio sinistro: | Il manipolo fu considerato nel basso medioevo come simbolo di dolore. |
Mérear, Dómine, portáre manípulum fletus et dolóris; ut cum exsultatióne recípiam mercédem labóris. | Fa, Signore, che io meriti di portare il manipolo del pianto e del dolore per ricevere con gioia la ricompensa della mia fatica. |
Ad Stolam, dum imponitur collo: | La stola è un abito di onore, simbolo di quel vestito di gloria che è andato perduto con il peccato originale, cfr. 2 Cor 5,3-4. |
Redde mihi, Dómine, stolam immortalitátis, quam pérdidi in praevaricatióne primi paréntis: et, quamvis indígnus accédo ad tuum sacrum mystérium, mérear tamen gáudium sempitérnum. | Rendimi, Signore, la stola dell’immortalità che ho perduto nel peccato del mio progenitore e sebbene mi avvicini indegno al tuo santo mistero, possa io meritare tuttavia il gaudio eterno. |
Ad Casulam, dum assumitur: | La pianeta o la casula è simbolo del giogo di Cristo, che è l’amore che giunge fino alla croce, cfr. Mt 11,29-30. |
Dómine, qui dixísti: Jugum meum suáve est et onus meum leve: fac, ut istud portáre sic váleam, quod cónsequar tuam grátiam. Amen. | Signore, che hai detto: il mio giogo è dolce e il mio carico leggero, fa’ che io lo sappia portare in modo da conseguire la tua grazia. Amen. |
Ad Cottam, dum ea induitur: | Indossando la cotta, simbolo dell’uomo nuovo (cfr. Ef 4,24), si può dire: |
Indue me, Dómine, novum hóminem, qui secúndum Deum creátus est in iustítia et sanctitáte veritátis. | Rivestimi, Signore, dell’uomo nuovo che è stato creato secondo Dio nella giustizia e nella santità della verità. |