sabato 29 marzo 2014

Sintesi della VISITA PASTORALE del nostro vescovo al Vicariato e alla Unità pastorale, per quanto riguarda la nostra parrocchia

Intervento di Mons. Tommaso Ghirelli, vescovo di Imola, a Dozza, domenica 16 marzo 2014, per la "Unità Pastorale" di Dozza-Toscanella-Montecatone: "Sia l’assistenza a ricoverati e parenti del Centro riabilitativo, sia la ripresa della vita parrocchiale a Monte Catone costituiscono la sfida più immediata per la crescita della vostra unità pastorale. Ogni iniziativa deve avvenire nella libertà, nel rispetto dei ritmi e delle priorità di ciascuna comunità, ma prima di tutto nella consapevolezza di un certo grado di corresponsabilità da parte di ciascuno. E’ da questa consapevolezza che partirà qualunque azione: sia essa una preghiera, sia un momento della vita parrocchiale, sia l’incontro e l’accompagnamento delle persone presenti temporaneamente per motivi di cura e assistenza. Tutti ci sentiamo impotenti e sgomenti, di fronte alle gravi lesioni che nel Centro di riabilitazione vengono curate, ma tutti possiamo fare qualcosa; se lo facciamo insieme sarà più efficace e anche più gradito al Signore. Non blocchiamoci aspettando che sia sempre un altro a dover risolvere un problema o avviare un progetto: cominciamo a fare quelle piccole cose che sono alla nostra portata. Comunichiamoci quel  poco che facciamo. La prima e più scontata tra le azioni del credente è la preghiera, accompagnata dalla penitenza. Suggerisco quindi che un momento, un gesto comunitario durante la Quaresima sia dedicato dalla vostra Unità pastorale a Monte Catone e possibilmente sia svolto lì". Ancora il Vescovo nell'intervento di domenica 2 marzo 2014 per il Vicariato (Montecatone, Toscanella, Dozza, Sesto Imolese, Balia, Sasso Morelli, Casola Canina, Chiusura, Giardino, S.Lorenzo, Ortodonico, Piratello, Sellustra, Valsellustra, Villa Serraglio, Pieve di Cantalupo): "Termino sottolineando l’impegno comune per Monte Catone: dire comune non equivale a “di tutti e di nessuno”, ma a prospettare un ruolo, un compito per ciascun abitante del Vicariato di Dozza. Il Centro riabilitativo è talmente importante, per la qualità delle cure che vi si praticano, per la gravità delle lesioni che vi si curano, soprattutto per la qualità delle relazioni che vi si instaurano, che tutta la nostra Diocesi è coinvolta. Ancora non ne abbiamo preso pienamente coscienza, perché è una responsabilità esaltante ma anche pesante; il Vicariato di Dozza da parte sua è la prima area del territorio diocesano ad esserne investita. La parrocchia nel cui territorio si trova il Centro di Riabilitazione è piccola, ma in crescita e in fase di trasformazione, da quando don Fabio Arlati con coraggio giovanile è succeduto al compianto don Riccardo Zuffa. La sede parrocchiale si trova in posizione privilegiata: a due passi dall’ospedale, sulla sommità di un poggio stupendo. Appena saranno terminati i lavori di ristrutturazione, dovrà partire il rilancio pastorale, con l’apporto di gruppi diversi; il sacerdote dovrà più che altro accogliere, distribuire i compiti, armonizzare, animare. Non dubitate: ce la farete, Monte Catone sarà il cuore pulsante del Vicariato, un cuore sanguinante ma raggiante! Con questa fiducia, con questo sogno nella mente, vi benedico e vi do appuntamento nelle vostre rispettive unità pastorali". Ringraziamo il Vescovo per queste bellessime parole e chediamo al Signore che Montecatone diventi il cuore pulsante del Vicariato ... per adesso, qui, non pervenuto! Terminiamo con le bellessime parole di san Gregorio Nazianzeno: "Perciò, o servi di Cristo, suoi fratelli e coeredi, se ritenete che la mia parola meriti qualche attenzione, ascoltatemi: finché ci è dato di farlo, visitiamo Cristo, curiamo Cristo, alimentiamo Cristo, vestiamo Cristo, ospitiamo Cristo, onoriamo Cristo non solo con la nostra tavola, come alcuni hanno fatto, né solo con gli unguenti, come Maria Maddalena, né soltanto con il sepolcro, come Giuseppe d'Arimatea, né con le cose che servono alla sepoltura, come Nicodemo, che amava Cristo solo per metà, e neppure infine con l'oro, l'incenso e la mirra, come fecero, già prima di questi nominati, i Magi. Ma, poiché il Signore di tutti vuole la misericordia e non il sacrificio, e poiché la misericordia vale più di migliaia di grassi agnelli, offriamogli appunto questa nei poveri e in coloro che oggi sono avviliti fino a terra. Così quando ce ne andremo di qui, verremo accolti negli eterni tabernacoli, nella comunione con Cristo Signore, al quale sia gloria nei secoli. Amen". Carissimi cristiani imolesi, del vicariato o no, offriamo la Misericordia di Dio "a coloro che oggi sono avviliti fino a terra" e qui all'ospedale di Montecatone, abbondano!