D – Dove nasce l’idea di fare un incontro su
Halloween? In fondo, per tanti, si tratta di una delle tante sagre che animano
le nostre città in questi giorni.
R- Il GRIS (gruppo di ricerca e informazione
socio religiosa) della Diocesi di Imola è dal 2006, 12 anni, che ogni hanno
organizza una conferenza e un momento di preghiera su Halloween. L’idea nasce
dal vedere come questa festa cattolico-celtica di preghiera e comunione gioiosa
con i propri defunti, Halloween (lett. "Vigilia di tutti i santi"), in modo patologico e kafkiano, sia
stata svuotata di luce dai protestanti americani avversi alle ricorrenze dei
“santi” e dei “morti” nonché riempita di tenebre a partire dalla “chiesa di
satana” californiana di Antony La Vey agli inizi degli anni ‘70, rendendola, progressivamente,
anche grazie al cinema, una antifesta della neostregoneria luciferiana – la
notte in cui tutti i riti magici vanno a segno – e una antifesta del satanismo,
addirittura il capodanno di satana o inizio del nuovo anno satanico. Una
demonopedagogia per avvicinare i giovani alle pratiche dell’occultismo, per
rendergli simpatico il “lato oscuro”, per fargli credere che non ci sono
conseguenze lunghe e dolorose nell’occultismo e questo viene fatto anche nella
laicissima scuola in cui viene proposta tutta la simbologia occulta con la scusa
dell’insegnamento dell’inglese, quando nella scuola non è possibile più pregare
neanche una “Ave Maria”. La falsa festa di Halloween proposta irride la morte,
esorcizzandola con maschere truculente, sostituisce alla preghiera piena di
speranza per i defunti, ad esempio, l’idolo protettivo della zucca intagliata “a
mostro” per tenerli lontano da casa, riproponendo l’antica paura dei defunti –
visti come “zombie” e “vampiri” - tipica dei pagani con la paura del “revenant”
dei defunti nelle necropoli e propone grandi riti pagani collettivi con al
presenza di cartomanti, medium, sedute spiritiche, ecc. Ma solo nella
risurrezione di Cristo in cui le tenebre sono state definitivamente sconfitte e
siamo nella “comunione dei santi” c’è l’unico motivo possibile della Festa!
D – Come va trattata al giorno d’oggi questa
festa che non è cattolica ma ha sempre più consenso soprattutto tra i giovani?
R- La festa di Halloween (“All Hollow’Eve”) significa letteralmente “Vigilia di Tutti i Santi” ed è una festa cattolicissima, l’alba
della santità, la festa dei martiri e dei confessori della fede – coloro che
hanno sofferto per Cristo – i primi santi nella Chiesa! I celti-irlandesi
festeggiavano “Samhain” (“fine dell’estate”) che aveva come centro il
1° novembre, il capodanno celtico, per i “magazzini pieni” e pregavano i loro
defunti che credevano fossero vivi nella landa eterna posta oltre il grande
oceano di occidente chiamata “Tir nan Og”
per ottenerne l’aiuto spirituale e materiale nel terribile passaggio dall’estate
all’inverno che avrebbe portato a tutti prove e sacrifici e per alcuni malattie
e morte. I morti dovevano trovare nelle case celtiche da mangiare e da dormire,
altrimenti facevano rimostranze ai vivi; da qui il ritornello “dolcetto o
scherzetto”. Come quando noi sogniamo i nostri defunti che ci tirano le
orecchie, richiamandoci al loro ricordo nella preghiera al cimitero e a una
vita di Luce nei sacramenti. I defunti celti devono trovare le case celtiche
illuminate con le rape intagliate predisposte a lucerna. Allora si capisce come
il folklore di questa festa celtica ha trovato piena corrispondenza nei
cristiani; infatti come scrivono Tertulliano e san Gregorio di Nissa, già nel
II secolo d.C. i santi venivano festeggiati nella Chiesa. Ecco l’inculturazione
cristiana della festa di Samhain:
1)la vittoria della Vita sulla morte (la “festa
di tutti i santi”, 1 novembre); 2)la comunione piena di speranza eterna
realizzata con i defunti (la “commemorazione
dei defunti”, 2 novembre); 3)la vittoria pasquale sugli inferi e sulla
morte (la “festa di San Martino”, 11
novembre). Pertanto la festa di Halloween, festa di gioiosa comunione con i
defunti non viene “espropriata” ma viene valorizzata dalla Chiesa e il GRIS
diocesano lo fa particolarmente attraverso il momento della “via lucis” dei
“martiri” e dei “confessori” della fede dell’anno, evidenziando come i
cristiani sono la “etnia” più perseguitata del mondo ma che di fronte alla
“cristianofobia”, testimoniano ancora più con vigore la Fede; sono luce del
mondo in Cristo-Luce in un mondo che è sempre più affascinato dalle tenebre e dalle
tenebre di peccato!
D – Quale significato ha la leggenda di Jack
O’Lantern che interpreta modernamente il significato di Halloween nella zucca?
Jack O’Lantern, buffa figura caricaturale, da il
senso profondo di questa festa. Si tratta di un avaro irlandese di nome Stingy
Jack che invitò satana a bere, offrendogli l’anima in cambio di uno scellino e
presa la moneta la pose accanto ad un crocefisso e ciò impedì al diavolo di
prendergli l’anima. Cosa avvenne? Che una volta morto a Stingy Jack non fu
impedito solo di accedere al paradiso ma anche all’inferno tanto che il diavolo
lo colpì al volto con un tizzone ardente e lo condannò a vagare per la terra
con il volto in fiamme. La zucca vuota illuminata ricorda dunque il povero
Stingy Jack. Il significato? La semplice pedagogia irlandese-cristiana secondo
cui non si deve scherzare con il fuoco, immergersi nell’occultismo, venire a
compromessi con il male, con Satana e il peccato, perché c’è sempre un prezzo
da pagare e le conseguenze possono essere molto spiacevoli come per il povero
Stingy Jack alias Jack O’Lantern. Il contrario della falsa antifesta di
Halloween occultista, proposta attualmente ai giovani che istiga ad un
desiderio storto di “tenebra” partecipando alle “opere infruttuose delle tenebre” che per san Paolo vanno “condannate apertamente” (Ef.5,11)!
D – Quali
sono le tradizioni romagnole, se ce sono, al riguardo di Halloween?
R- In
Romagna dove anticamente c’erano i Galli, popolazione celtica, nei nostri nonni
c’era l’usanza che per Ognissanti, di alzarsi di buonora e i letti erano
lasciati liberi per il riposo degli antenati defunti che vi tornavano a
riposare stanchi del viaggio percorso per l’eternità ma non senza mettere – per
l’occasione – lenzuola candide e profumate di bucato e preparare piatti
speciali dei “morti” pieni di calorie per rifocillarli da questo faticoso
viaggio; c’era anche l’usanza de “la carità di murt” in cui i poveri andavano
di casa in casa ricevendo cibo dalle persone cui bussavano e più spostati verso
il Veneto c’era l’antica usanza – molto prima degli americani – di mettere una
candela all’interno di una zucca trasformandole in lanterne o “lumere” come
simbolo della risurrezione. Niente a che vedere con la demonopedagogia del
falso Halloween stregonesco attuale!
D – Cosa
afferma la Chiesa al riguardo di Halloween?
R – Il
recente documento della Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna, “Religiosità
alternativa, sette, spiritualismo” del 2013 afferma che “il cristiano
non può accettare tale festa [il falso Halloween stregonesco] così come
è proposta oggi, in quanto è legata strettamente ad atteggiamenti superstiziosi
ed è contraria all’autentica vocazione cristiana”. Afferma autorevolmente
il vescovo Luigi Negri: “[Il falso Halloween stregonesco] non fa riferimento
ad una salvezza che viene dall’alto [Cristo]. Offuscato dal rumore e dai
colori della festa si può trovare un modo godereccio e superficiale di
esorcizzare la morte, di tenerla lontana, dimenticarla eliminarla dalla vita …
La morte, per il cristiano, trova luce solo alla luce del mistero della
risurrezione di Cristo e della sua promessa che la nostra vita non finirà.
Evitare questa fatica sostituendola con una superficiale evasione, può voler
dire non solo censurare la morte, ma anche non prendere sul serio la vita”.
Svegliamoci!
D –
Quale sono in sintesi i motivi per non partecipare al falso Halloween
stregonesco?
R – Le
ragioni sono: 1)si tratta di un rito occultista e idolatrico di evocazione
almeno implicita del demonio e la Chiesa raccomanda di non frequentare luoghi
in si evocano le “potenze”; 2)si tratta di una demonopedagogia per accogliere
l’occultismo come “fuoco che non brucia” e una idea di vita e morte patologica
e anticristiana; 3)si tratta di riti collettivi che evocando il demonio hanno
lo scopo di allontanare l’aiuto dei santi per diventarne una preda più facile;
4)si tratta di una paradia della morte che fa credere che i nostri defunti ci
sarebbero ostili così rubando a loro la preghiera preziosissima di questi
giorni e il loro aiuto nella “comunione dei santi”; 5)si operano veri e propri
riti, sotto forma di gioco o scherzo o false “rievocazioni storiche”, per
avviare i giovani a pratiche che induriscono e uccidono l’anima immortale; 6)si
tratta di una “apostasia della fede” in cui si sostituisce l’unica mediazione
universale di salvezza di Cristo e della Sua Chiesa con il ricorso a pratiche
gnostico-esoteriche di auto-illuminazione luciferina; 7)si tratta di accogliere
un clamoroso falso storico nel capriccio della ricerca di uno “sballo”
esoterico a “buon mercato” per non affrontare mai il proprio limite e la
propria fragilità alla Luce di Cristo; l’unico che sa assumere tutte le nostre
fragilità, le purifica e le eleva fino a farne trasparenza del Suo Amore. Amen.
Don Fabio Arlati
Direttore del GRIS di Imola